I 5 trend digitali del 2017

Il 14-15 settembre abbiamo partecipato a dmexco 2016 a Colonia in Germania, uno dei maggiori eventi internazionali sul marketing digitale che quest’anno ha visto il record di più di 50000 visitatori, 1010 espositori e quasi 600 interventi di specialisti provenienti da tutto il mondo.

Tra gli addetti del settore c’è molto fermento su cosa sarà il marketing online del futuro, e come confermano queste interviste (in inglese) il trend digitale del prossimo anno andrà a consolidarsi su questi 5 aspetti.


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1. Big data

I big data sono, e diventeranno sempre di più, il fulcro dell’evoluzione del marketing digitale (su cui si diramano gli altri trend). Questo perché l’enorme mole di dati che ogni giorno viene raccolta con sempre più accuratezza dal web, ci permette di analizzare in profondità il comportamento, gli interessi e le esigenze in tempo reale di un potenziale cliente.
Con gli algoritmi in continua evoluzione, riusciremo ad avere un profilo del nostro cliente ideale in “ultra HD”, ideale per comprendere esattamente quando e dove inviare a ciascuno il nostro messaggio.

Per il mondo del turismo vorrà dire accedere a sempre più informazioni sulla tipologia di ospite: che cosa cerca esattamente, chi è, quali sono i suoi desideri durante una vacanza/viaggio.
Tutto questo ancora prima della sua prenotazione.

Il processo di acquisizione di tutte queste informazioni diventerà sempre più in tempo reale abbattendo quei tempi di latenza che possono fare perdere lo stimolo a consumare, o spostare la persona verso un altro focus.

Ecco un esempio di come vengono utilizzati i big data nell’industria dei viaggi.

2. Qualità VS Quantità

Avere centinaia di migliaia di visite o contatti non conta più quanto prima.
La rete ora infatti è iper competitiva e chi è in cerca di qualcosa di specifico può entrare in 5-6 siti concorrenti prima (se tutto va bene) di prenotare sul tuo.
La pubblicità online è progressivamente destinata a diventare più chirurgica, presto lavorerà in maniera stringente e ancora più mirata su chi ha veramente un’intenzione d’acquisto.

Per questo è necessario creare un funnel d’acquisto, ovvero un imbuto che lentamente screma chi è semplicemente curioso (e ti farebbe perdere un sacco di tempo) per permetterti di concentrarti su chi è veramente interessato a prenotare una camera.

Dalla generazione di traffico sul tuo sito si passa all’acquisizione di un contatto caldo che in cambio di un contenuto di valore o di un incentivo, ti lascia la sua e-mail.
Grazie alla marketing automation è possibile “nutrire” di contenuti interessanti il tuo contatto e spingerlo gradualmente a prenotare.

3. Native advertising

Il tasso di conversione su banner e messaggi di pubblicità diretta è drasticamente diminuito, con il fatto che tutti i mercati sono saturi e mandano spesso la stessa tipologia di annunci.
Si può dire che la mente umana abbia fatto erigere un vero e proprio sistema di difesa che tende ad ignorare qualsiasi cosa ci induca a comprare direttamente, senza passare da una fase di conoscenza più approfondita.

Serve dunque creare un primo livello di confidenza e credibilità, comunicando valore a chi ti segue.
Ed è qui che sta prendendo sempre più piede il native advertising, l’evoluzione digitale degli advertorial.
Una volta venivano usati gli articoli di giornale “sponsorizzati” che dando un contenuto di valore portavano ad interessarsi del prodotto/servizio in maniera anche indiretta.

Oggi, gli articoli all’interno di blog di settore, le riviste e i quotidiani online ti permettono di creare una prima connessione con l’utente che viene stimolato a “volerne sapere di più”.

21 motivi per cui dovresti scegliere un viaggio a Puerto Rico è un esempio di come dare valore all’utente e allo stesso momento promuovere la destinazione in questione

4. Pubblicità programmatica

Ok, sarò un pelino tecnico ma cercherò di parlare il più “terra-terra” possibile.

Il programmatic è una tecnologia che consente lo scambio, o meglio il trading di spazi pubblicitari tra advertiser (compratori) e publisher (venditori).

E’ nato dall’esigenza di un nuovo meccanismo allocativo per i banner dopo la crisi del 2008 affinché la pubblicità fosse più efficiente ed economicamente sostenibile.
E’ un mercato di scambio in real-time dedicato agli spazi pubblicitari online.
Proprio come la borsa, solo che al posto dei titoli si scambiano impressions.

Questo sistema oggi consente di proporre alla persona giusta il messaggio più rilevante, sul device ideale, nel momento opportuno, al fine di raggiungere l’obiettivo che abbiamo impostato.

Tutto questo si ottiene utilizzando una tecnologia che raccoglie e normalizza i dati, estrae insight (statistiche) sull’utente e agisce in base a tali insight attraverso delle piattaforme per l’acquisto automatizzato.

Cosa significa questo nella pubblicità per un hotel?
Si tratta esattamente dello stesso principio del remarketing: se due persone entrano in uno stesso sito contemporaneamente, vedranno due pubblicità correlate al loro comportamento online recente.

Ad esempio dopo aver fatto ricerche generiche sulla tua località, i potenziali clienti possono trovare il banner del tuo hotel che li invita a vedere un’offerta. Così si vanno ad ottimizzare tutti i costi seguendo il principio della qualità sulla quantità.

5. Storytelling

E’ un aspetto che ha sempre fatto parte del mondo comunicativo sin dall’antichità. Oggi è diventato piuttosto indispensabile.

Riprendendo un post di Booking Blog:

Una storia è l’unico modo per attivare certe parti del cervello che permettano all’ascoltatore di trasformare la storia nella sua stessa idea ed esperienza,” dice Uri Hasson di Princeton.

Le storie sono coinvolgenti e restano maggiormente in mente, fidelizzando gradualmente il cliente al brand.

Le storie restano in mente 22 volte in più dei soli dati”, spiega Jennifer Aaker, professoressa di marketing alla Stanford University, in un illuminante video dal titolo “Harnessig the power of stories” (Come sfruttare il potere delle storie).

Se vuoi avere due occhi sgranati che ti seguono con interesse quando pubblichi un post sui social, una newsletter o un nuovo pacchetto di offerte, devi saper legare al mero prodotto una storia che trasporta l’utente in un percorso di lettura avvincente, dove poter inserire tutti gli elementi che servono al tuo scopo (far richiedere una prenotazione o sottolineare la tua proposta unica di vendita).

Come puoi raccontare una storia legata al tuo hotel?

Ad esempio potresti raccontare la storia correlata a una ricetta di un piatto tradizionale che utilizzate spesso nel menù, descrivendo come siete riusciti ad arrivare all’equilibrio perfetto tra sapore, estetica e usanza locale (con una bella foto allegata) o la storia che c’è dietro alla tua struttura.


Un esempio di storytelling dell’Hotel Bella Igea di Bellaria Igea Marina. Trovi tutta la storia qui
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